La terraglia è un tipo di ceramica che sta un gradino sotto la porcellana e un tempo era veramente la cenerentola della famiglia piatti e tazze.
Pentole e tegami
Le stoviglie di terraglia sono particolarmente indicate per cuocere le vivande che richiedono una cottura prolungata, alla fiamma viva o in forno. Richiedono però qualche attenzione particolare perché si sbrecciano facilmente, s incrinano se subiscono bruschi cambiamenti di temperatura e non sopportano di essere messe di colpo su una fiamma alta o in un forno troppo caldo: quindi incominciate sempre in tono minore e aumentate il calore gradatamente, quando vi si sono avvezzate. Non mettetele mai al fuoco, o in forno, quando sono vuote; non tuffatele nell’acqua bollente se sono fredde e non immergetele nell’acqua fredda se sono calde. Se le adoperate per friggere, mettetevi dentro l’olio, o il burro o il grasso che preferite, a freddo e portatele lentamente alla temperatura desiderata. Talune esperte consigliano, quando i recipienti sono nuovi, di immergerli per una notte in acqua fredda e di metterli a bollire a fuoco basso, svuotandoli soltanto dopo che l’acqua si sarà raffreddata: pare che così si scongiuri, o almeno si diminuisca, il pericolo che s’incrinino in seguito, con l’uso. E con ciò la serie dei fate e dei non fate si chiude.
AVVERTENZA
Fra le loro virtù, le stoviglie di terraglia hanno quella di essere inattaccabili dagli acidi e dagli alcali.
Servizi da tavola
Oggi è salita di rango, e meritatamente, da quando i più noti designer hanno finemente decorato servizi bellissimi, che fanno la loro ottima figura su qualunque mensa. Rispetto alla più sottile porcellana hanno un solo svantaggio: si scheggiano più facilmente. Perciò bisogna avere molta più attenzione quando si maneggiano e soprattutto quando si lavano.