Ci sono settori del giardinaggio che annoverano un gran numero di appassionati, pur richiedendo una buona dose di pazienza e abilità. È il caso dei bonsai, l’arte (nata in Cina e perfezionata in Giappone) di contenere enormi alberi in piccoli vasi, indirizzandone la crescita. Coloro che volessero cimentarsi con questa antica tecnica potranno cominciare dalle specie più “semplici” da trattare. Come ad esempio il Ficus retusa, meglio conosciuto come Ficus ginseng, un soprannome dovuto al suo fusto allargato dotato di nodose radici aeree, che danno alla pianta un aspetto singolare.
Bellissimo anche il fogliame lucido di forma ovale. In natura quest’albero, originario delle foreste pluviali dell’Asia, raggiunge notevoli dimensioni. Si tratta di un sempreverde che si può coltivare con successo anche in appartamento, dove necessita di temperature miti per tutto l’anno (intorno ai 18-20 gradi) e non attraversa mai una vera e propria fase di riposo vegetativo. È bene tuttavia rispettare alcune importanti indicazioni perché si mantenga rigoglioso.
Per prima cosa posizioniamo il nostro Ficus ginseng in un ambiente luminoso ma lontano dai raggi diretti del sole, nonché da fonti di calore e correnti d’aria. D’estate potremo spostare la pianta all’esterno, preservandola comunque dal caldo eccessivo. Il problema più diffuso nelle nostre case, soprattutto d’inverno, è la carenza di umidità, che per queste piante è vitale: sarà bene quindi vaporizzare di tanto in tanto la chioma con uno spruzzino riempito di acqua distillata (in modo che le foglie non si macchino) o posizionare nel sottovaso dell’argilla espansa che terremo sempre un po’ bagnata.
Quanto alle annaffiature, va detto che è importante intervenire con regolarità ma solo quando il terreno è completamente asciutto, altrimenti rischiamo di creare ristagni idrici e soffocare le radici. È possibile annaffiare dall’alto oppure immergendo il bonsai in un contenitore pieno d’acqua, in modo che il panetto di terra si bagni bene. Trattandosi di un sempreverde che non interrompe praticamente mai il suo sviluppo, è possibile somministrare del concime specifico per bonsai per tutto l’anno, intervenendo preferibilmente a inizio primavera o alla fine dell’estate (mai in condizioni climatiche estreme), evitando prodotti particolarmente ricchi di azoto.
Le radici hanno uno sviluppo notevole, quindi il rinvaso andrà eseguito ogni anno o ogni due al massimo a primavera inoltrata, cambiando la terra. Quest’ultima, costituita da terriccio universale misto ad akadama, dovrà essere fresca e dotata di un buon drenaggio. Durante il rinvaso andremo a ridimensionare le radici, cominciando da quelle di consistenza legnosa. Quanto alle potature, non sono necessari interventi drastici: in commercio si trovano infatti piante già ben formate, per cui basta semplicemente mantenere la forma della chioma.